PUBBLICITA’ STUPENDERRIME AL CUBO: EPISODIO 1

Un “noioso” insegnante di algebra sta insegnando a degli allievi visibilmente svogliati.

Poi compare una merendina e per magia lui viene trasformato in un “divertentissimo” rapper sfigato che nemmeno il primo Jovanotti.

No, manco roba tipo Bello Figo che, per quanto infima, perlomeno ha dalla sua il fattore Troll.

Proprio roba di come il mio trisnonno avrebbe visto un rapper: un coglione vestito da paninaro con un berrettino che fa mosse tipo ballo di san Vito gangsta.

E gli studenti, (che dovrebbero essere ragazzi “di oggi”) che lo seguono ESALTATISSIMI e fanno coretti “soul-Amici-X Factor”.

Lo dico sul serio, mi ha imbarazzato. Tanto.

Ok essere corretti, legali etc etc. Ma oramai in tv si è visto di tutto, una sagra del trash peggio di un festival di soli NeoMelodici con groupies a seguito… un tocco di vita in più no?

Come l’insegnante che si trasforma tutto ad un tratto in un rapper gangsta VERO: catene d’oro da venti chili, canotta nera, scarpe da basket, denti d’oro con la scritta I’LL TEACH YOU e pistole in ogni parte del vestiario (che poi è la stessa roba che si vede in ogni Fast and Furious).

Appena comparso spacca di botte due o tre studentelli che prima lo sfottevano e dopo tutti zitti a cantare il Teorema di Pitagora con base di Eminem, sennò altre CATENATE NEL VISO.

Insomma, qualcosa che strappi un sorrisino e non ti faccia salire l’acidità di stomaco a livelli inenarrabili… perlomeno quello.

E la cosa brutta è che in vari casi un buon creativo ci riesce.

Invece no. Immersi fino al collo in trash e trasmissioni che fanno del politicamente scorretto una legge di natura ci dobbiamo sorbire (in loop per giunta) pubblicità da cerebrolesi che tra un po’ erano meglio quelle di Demolition Man.

E in Demolition man perlomeno poi scoppiava allegramente qualcosa…

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