IO NON SBAGLIO MAI.

“Ehi mi spiace…ho sbagliato.”

A volte penso che molte cose cambierebbero se , alla base dell’immagine che diamo di noi stessi, non ci fosse quel desiderio pretenzioso di essere infallibili.

A parte il fatto che mettere su una maschera che dovrete forse portare tutta la vita, poveracci, mi fa provare un estrema compassione e una punta di invida per chi ci riesce per davvero…

Questo desiderio di infallibità , collegato alla nostra facciata, è lesivo per qualsiasi attività creativa.

Io credo che sbagliare sia una cosa logica, perchè alla base di ogni cosa fatta c’è quella cosa che si chiama “tentativo”.

E , per carità, c’è un fondo di verità nella frase di Joda in Star wars: FARE FARE NON C’E’ PROVARE. Ma fondamentalmente non significa che ti deve per forza riuscire bene al primo tentativo, quanto piuttosto che devi allenarti e allenarti finchè non lo fai bene…e questi, perdonatemi, son due concetti diversi.
Quando parliamo di “errore” poi gli diamo sempre un accezione negativa.

Ho alcuni studenti che quando sbagliano un disegno lo strappano, perchè a mostrarmi qualcosa che non va bene temono la brutta figura.

A volte non so bene come fare a sradicare questo atteggiamento dalla loro testa e cerco di far vedere loro da quali pastrocchi, da quali scarabocchi astrusi nascano a volte disegni assai complessi e puliti.

Ho visto fior di pagine, illustrazioni e dipinti nati da veri e propri scarabocchi incomprensibili, guazzabugli di segni pasticciati solcati da colpi furiosi di gomma o coperti da copiose colate di correttore e/o acrilico.

Alla fine di un grosso lavoro di lay-out resta sempre qualche segno sbagliato, qualche volume cannato o un anatomia con qualche pezzo un po’ sproporzionato… ragion per cui prendere una gomma (digitale o classica che sia) e correggere , affinare e cesellare deve essere una cosa normale e naturale.

Attualmente solo facendo disegnare qualche teen ager mi rendo conto quanto il realizzare qualcosa conti molto meno di fare una brutta figura.

Se possibile vorrei trovare il modo di far tornare un concetto comune il fatto che “si prendono sempre tre o quattro strade sbagliate prima di inforcare quella giusta” .

Credo che un mondo dove le persone vengono obbligate ad un eccellenza di facciata dove sono sempre perfette e non sbagliano mai sia dannoso per la salute mentale di chiunque. E’ una serie di “one shot – one kill” da inforcare uno dopo l’altro con la conseguenza che a interrompere questa serie si rischia l’autodistruzione mentale.

Essere liberi di sbagliare significa essere liberi di crescere. ..sì potrei riassumerlo così!

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